giovedì 12 settembre 2013

STELLA parte1

Quale miglior mese se non agosto (§) per parlare di STELLE?
Proprio così, nella "piccola sfera" che contiene tutto il mondo dei DeadHeads agosto è un concentrato di ricordi, sensazioni, occasioni perse e... "chi non si ricorda dove era, cosa faceva e come si è sentito quando ha saputo della partenza dal pianeta terra di Jerry?".
Agosto mese delle stelle cadenti...non i Grateful Dead (o chi per loro), che continuano a pubblicare gloriosi concerti live di eccezionale fattura e si apprestano ora a stampare OREGON 1972, che contiene tra l'altro una bella a lunghissima  (30min.) DARK STAR.
DARK STAR....non crederete che abbia il coraggio di proporvi qualcosa a proposito della stella più scura e più brillante del firmamento musicale mondiale eh.....a tale proposito in verità c'è qualcuno che da tempo si sta preparando per questo compito ma che non si azzarda ancora a rischiare di ricevere su se stesso tutti gli strali possibili nel caso scappino imprecisioni o confuse interpretazioni.....prima o poi troverà tempo e soprattutto coraggio per proporci le sue meditazioni...... :) :)
La Estrella Obscura...vi dice qualcosa? Ma si dai, è un frammento tratto dal doppio cd GRAYFOLDED, anno 1996, prodotto da John Oswald consistente in un mix di varie Dark Star, The Other One etc grazie al sistema Plunderphonics; si tratta di due suite, una per ogni cd, intitolate rispettivamente Transative Axis e Mirror Ashes. Comunque me la sto menando un po'...neppure di questo voglio parlare.
Più modestamente vorrei cianciare a riguardo di STELLA BLUE, perchè oltre a riordinare le notizie che già si trovano online nei siti d'oltre oceano ed a proporre una traduzione italiana con qualche senso, vorrei mettere per iscritto qualche pensiero a riguardo di questa canzone, che mi frulla per la testa da quasi tre lustri. Al riguardo, credo nel 1997, avevo anche inviato una e-mail con un mio commento anche a David Dodd, l'autore di "The Complete Annotated Grateful Dead Lyrics", naturalmente non è mai stato pubblicato sul sito.....of course, l'avrà considerata una sciocchezza... :)
grateful_dead_stella_blue__mediumLa genesi di questa fantastica canzone si protrae per più di due anni, dal 1970 al 1972 e vede la luce, commercialmente parlando, con l'uscita di Wake Of THe Flood, ottobre 1973, primo long playing su etichetta Grateful Dead. Il disco ottiene un'ottima risposta commerciale e contiene canzoni che entreranno di diritto nell'olimpo delle preferenze DeadHeads.
Negli anni il testo ha subito una qualche piccola variazione (ne parlo un po' più sotto); Jerry in alcune occasioni si è occupato di Stella Blue e di come tutto il gruppo la vive. Ad esempio nel 1988, intervistato da Guitar Player Magazine, fra le altre cose dice: " Stella Blue è uno stato d'animo, è unica, non assomiglia a nessun'altra canzone. Ogni volta che la faccio ci trovo qualcosa di nuovo, una piccola cosa nel fraseggio o nel senso. Il modo in cui i Grateful Dead suonano Stella Blue è magnifico. Tutti la suonano così bene. A volte sembra che il tempo si fermi su uno di quei cambi di accordo, e ci vuole un po' per scoprire dove mi trovo e dove sono le parole. Se cambio il tempo all'interno di un fraseggio, loro sono lì. Se io rallento un poco o mi fermo, al passaggio successivo loro sono li. E' delizioso".
Ci sono alcune date relative alla canzone, che la rendono unica, e determinano un percorso per così dire "dietrologico" che può dare un senso diverso al testo già di suo suggestivo e struggente.
Come riportato da R. Hunter sul suo Box Of Rain del 1990, Stella Blue fu scritta nel 1970 al Chelsea Hotel, NY, (la data precisa non la si conosce, ma ho fatto una ricostruzione abbastanza affidabile ed il periodo è metà marzo 1970, in base a ciò che ha scritto Danny McNelly sul suo meraviglioso "A Long Strange Trip") quello stesso "Blue Cheap Hotel" dove Dylan scrisse "Sad-Eyed Lady of the Lowlands" e luogo di riposo/rifugio per molti altri musicisti/autori e rockettari vari, ma è solo nel 1972 durante il tour europeo che Garcia musica il testo proprio come dice Lui stesso: "Ci ho girato attorno a lungo. Poi quando eravamo in Germania una mattina presto mi sono seduto con la chitarra acustica e la canzone se ne è uscita...è una di quelle canzoni che sono nato per cantare".
I Grateful Dead la suonano per la prima volta il 17 giugno 1972 all'Hollywood Bowl a Los Angeles e questo sarà anche l'ultimo concerto del nostro Pigpen nel quale, per altro, suona molto poco e canta solo una canzone, "Rockin' Pneumonia". Come dice McNelly "They Sent him home and pressed on". Quel giorno divenne molto importante per molti...per i Dead Head appunto sarà l'ultimo show dell'amato Ron McKernan, viene presentata per la prima volta Stella Blue, una delle più toccanti canzoni del Morto e per il mondo intero proprio la stessa notte, alle due del mattino vengono scoperti quattro figuri in un appartamento nel Watergate apartament complex.........sarà l'inizio dello scandalo che affonderà il Presidente Nixon.
Il 15 marzo 1973 al Nassau Veterans Memorial Coliseum in Uniondale - NY è il primo concerto dopo la morte di Pigpen e l'inizio di un lungo tour, Stella Blue è presente nel secondo set prima di Truckin'. Questo è un commento allo show di  "feather 0926" del  24 settembre 2010:      "Subject: in mourning. Hearts were heavy & the mind was wandering. The death of Pig was obviously on the minds of the Dead as heard in this lackluster performance. With that said I will give it a 4* rating because after all they DID NOT cancel the show. The one thing about this show that stands out for me about this show is that the Dead did not perform He's Gone for Pig, I wonder why." La risposta del perchè non proposero He's Gone può essere proprio la presenza di Stella Blue in scaletta, credo una risposta d'amore più che di saluto per la Sua dipartita.....mi piace pensarla così, forse sono troppo romantico........
Alcune date che riguardano in qualche modo Pigpen sembra siano legate a Stella Blue ma il percorso che ho fatto è avvenuto al contrario perché è nel testo che ho sempre immaginato Hunter parlasse di McKernan; solo successivamente ho verificato se esistevano collegamenti temporali etc...

Synchronicity about Stella Blue:
foto1)...Come riporta Danny McNelly, "essere un Dead Head riguarda la fede. Credere nella sincronicità, credere nella gioia. Nel primo di tre shows al Shoreline Amphitheatre fuori San Francisco, una signora negli ultimi giorni di gravidanza di nome R. Kraft era seduta proprio davanti e scherzava sul fatto che uno dei Sonic Boom di Lesh poteva far nascere la sua bambina che aveva già un nome Stella Blue Kraft. La sera dopo La signora non c'era perché aveva le doglie, il parto si protraeva a lungo ma domenica finalmente la bambina nacque  proprio nel momento che i Grateful Dead iniziavano a suonare Stella Blue."
2)...Qualche giorno fa ho postato in Instagram alcune foto di Jerry e solo una di queste si è meritata un commento che riguardava proprio Stella Blue.....già si tratta proprio di "sincronicità" perché mi stavo accingendo a scrivere di Stella Blue proprio in quel momento....

A questo indirizzo si trova una lista top ten delle migliori Stella Blue conosciute, naturalmente niente è definitivo, soprattutto per un DeadHead, ma vale la pena lo stesso soffermarsi un po' a considerare le date proposte perché abbracciano tutte le decadi di onorata carriera del Morto.
Al di là delle migliori performaces, sicuramente da recuperare la serata del 17 giugno 1972 per la prima della Stella Triste (traduzione troppo lontana dal vero?). A mio giudizio un'ottima versione con l'organo di Pigpen che crea subito un bel tappeto sonoro ed il basso di Phil molto materico. Non la ricordavo proprio, non so perché ma me l'aspettavo incerta (tipo la prima acustica di Candy Man...) invece è già bella che completa, azzardo "matura", e scivola via che è un piacere.....le successive versioni del 16 luglio e del 18 luglio in alcuni passaggi mi risultano un po' incerte anche se Jerry nel giro di pochi giorni l'ha addolcita e arricchita di molto sentimento e ha cesellato pregievoli lavori alla chiatarra.
Fine prima parte.

(§) ...sì, credevo di riuscire a pubblicare il tutto durante le mie ferie agostane, vana speranza.....

Questo articolo lo trovate anche qui://bluesjana.wordpress.com/

KALEIDOSCOPE*

Mi sembra non se ne sia mai parlato in questo blog della band californiana KALEIDOSCOPE.
Ne approfitto per postare questi video, fra i pochissimi in circolazione, se qualcuno non la conosce può essere uno spunto per approfondire la materia, lancio inoltre un appello a chi la conosce già ed ha materiale audio tratto dalle poche cose disponibili con i trades....se avete qualcosa postate sotto please!
Sono riuscito ad avere solo un live al Club 47, Cambridge, MA, datato 1969 ma in realtà è più probabilmente del 1967 ( il Club 47 è stato chiuso nel 1968).

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=S5eZ-357u2g?feature=player_detailpage&w=640&h=360]

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=fmNaUmbbmKs?feature=player_detailpage&w=640&h=360]

Per avere la visione completa della band basta avere PULSATING DREAM che contiene i primi 4 cd, ops, volevo dire Lp più altre cose interessantissime relative sempre a quegli anni. Naturalmente non può mancare When Scopes Collide del 1976 che a mio avviso è fra le migliori cose che hanno fatto.
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Buona visione


 * Apparso già su //bluesjana.wordpress.com/ (24 febbraio 2013)

LITTLE FEAT*

Cologne, BS – cinque febbraio 2013 – un paese “quasi” fantasma ci ospita per l'unica data italiana della mitica band LITTLE FEAT.
Tutto merito della tenacia della ormai storica ADMR di Chiari (associazione Amici per la diffusione della musica rock) che è riuscita anche questa volta a organizzare un grande evento rock.
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L'occasione è ancora più importante perché ci incontreremo (Thomas ed io) con Pierluigi e Guerrino.
Il “gota” del Buscadero (che ha collaborato con ADMR all'evento in questione) è anche presente per l'evento e credo presto leggeremo la recensione del concerto, ed allora ...eh, eh, eh.....come poteva mancare anche il “gota” del mitico, grande, italianissimo blog dedicato ai Grateful Dead????? :)
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Un paio di ore di concerto fra alti e bassi con l'ottimo inizio Rocket In My Pocket, una Representing The Mambo che di sicuro non mi mancherà, le mitiche Spanish Moon, Dixie Chicken e Fat Man In The Bathtub e le nuove songs prese dall'ultimo ROOSTER RAG...non male a mio avviso....di questi tempi come si fa a creare qualcosa di nuovo e sorprendente?...quindi mi accontento.
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Salome mi ha riportato indietro al primo disco: sensazioni e profumi...un deja' vu....ma forse è solo una mia impressione. Naturalmente pezzo forte dello show una grande versione di Willin'.
After show: ci ritroviamo fuori il cinema teatro a commentare lo show, un pelino di amaro in bocca per qualche arrangiamento un po' “lezioso”....ma si sa noi DEADHEAD siamo abituati molto bene e pochi gruppi come i nostri beniamini ( GD, Furthur, etc) riescono a trasmetterci sempre e comunque grandi vibrazioni. Credo anche qualche aspettativa di troppo o semplicemente la scelta delle songs...
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Comunque queste piccole cose non offuscano il mio ricordo di questo concerto: i Little Feat rappresentano per me una delle band fondamentali del rock, sono cresciuto anche con il loro sound e non solo quello psichedelico.
Una bella occasione per stare assieme ascoltando grande rock...quando mai mi capiterà ancora di ascoltare una grande WILLIN' come quella che ci hanno proposto in questa serata???
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Un unico rammarico: non essere riuscito a passare più tempo con Pierluigi e Guerrino....se non ci fossero stati di mezzo gli impegni lavorativi del giorno dopo di sicuro facevamo l'alba. :)
Un abbraccio a tutti.


  * Apparso già su //bluesjana.wordpress.com/ (08 febbraio 2013)

mercoledì 11 settembre 2013

JACK STRAW*

Da parecchi giorni mi ronza nella testa l'inizio di Jack Straw, c'ho pensato su un po' e mi sono deciso a capirci un po' di più....
Quindi mi sono tradotto il testo ed ho fatto qualche ricerca (santo internet, siempre!!!).
La traduzione è più sotto, non è proprio letterale, ma credo che renda meglio il significato che ho colto dall'inglese. In realtà l'interpretazione può essere diversa... ce ne sono almeno tre... La mia fonte primaria naturalmente è: http://artsites.ucsc.edu/GDead/agdl/jstraw.html;
qui un certo Josh Wilson propone tre interpretazioni, tutte e tre buone ma nessuna certa, io propendo in parte per la prima ed è su questa che ho basato tutta la traduzione. Naturalmente potrà essere fallata e per gli eventuali errori mi appello alla vostra pazienza e bontà nel correggerli ed aiutarmi a migliorala.
Ciò che riporto sotto è per chi (differentemente da me) ne conosce di musica, ed in questo blog so che ce ne sono parecchi ...
La song è in Key: E
Chords used: E, Esus4, F#m, C#m, A, Bm, D, G#m, B, E7, F#7sus4, F#7.
Questo è un buon link per chi vuole provarci con la chitarra.....http://tabs.ultimate-guitar.com/g/grateful_dead/jack_straw_crd.htm
Comunque bando alle ciancie:
La band parte sorniona… il preambolo musicale dura pochissimo, il cantante ti sbatte subito in faccia queste prime strofe e ti ritrovi subito in corsa, fra un treno ed un altro, nella polvere del 4 di luglio…
La ritengo una delle migliori canzoni per iniziare un show: pronti e…bum, uno schiaffo in faccia, subito nel bel mezzo della scena!
Ho letto da qualche parte che i primi due versi della prima strofa hanno creato qualche problema alla band per via di certi movimenti femministi dell'epoca.
Inoltre questa prima quartina la "sento" molto autobiografica, comunque spiega bene anche il forte legame che c'è tra i due desperados che stanno scappando.
Ci possiamo spartire le donne
Ci possiamo spartire il vino
Ci possiamo spartire le tue cose
Perché ci siamo spartiti le mie
Continua a correre
Ancora un miglio per scamparla
Continua a correre, amico mio
Sei troppo lento
Northrop Auditorium, University of Minnesota, Minneapolis il 19 ottobre del 1971, in questo show debuttaKeith Godchaux e per la prima volta viene presentata anche JACK STRAW, una versione veramente buona, con un notevole lavoro alle voci.
La canzone è cantata completamente da Weir e solo a partire dal 10 maggio 1972 al Concertgebouw - Amsterdam, alcune strofe le canta Jerry, probabilmente la parte di Shannon e questo cambia la prospettiva alla canzone...vale la pena approfondire ancora un po' il carattere dei due personaggi, e qui trovate alcune cose interessanti.
Nella strofa successiva Shannon si libera di una guardia, Hunter lo caratterizza come il violento e potrebbe essere lento proprio perché ferito nella colluttazione.
Ho sistemato il guardiano
Appena fuori del recinto
Gli ho preso l'anello, vale almeno quattro dollari
Non ce l'ha mandato il paradiso?
A questo punto ho letto fra le righe la disperazione di Jack che con tutti i propri sensi allertati si rende conto di avere appresso un compagno pericoloso......
Sono tutt'orecchi, Shannon
Mi sforzo la vista per vedere
 (sono sulla difensiva)
Fare fuori un uomo a sangue freddo, Shannon
Potrebbe toccare a me
Ora l'idea prende sempre più forma: "il sangue sulla punta di un coltello", questa frase la si trova anche nel testo di EDWARD, la Child Ballad #13, che parla di un fratricidio....Jack sta veramente valutando l'idea che Shannon possa liberarsi di lui, potrebbe però anche essere il contrario: per non rischiare Jack elimina Shannon...Hunter rimane vago e lascia aperta qualsiasi interpretazione....
Eravamo abituati a darci da fare per l'argento
Ora c'è di mezzo la nostra vita
Uno è per lo sport e uno è per il sangue
Sulla punto di un coltello
Ora il dado è tratto
Ora devo decidermi
Non c'è un vincitore in questo gioco
Chi non torna a casa tutto intero
Non tutto intero …
Segue una bella visione bucolica del paesaggio che li circonda, si sente l'afa, il cielo terso puntinato di aquile....poche righe ma sembra di contemplare uno di quei paesaggi di praterie con indiani e cowboys dei pittori americani dell'epopea western.
Lasciando il Texas
Il quattro di luglio
Il sole così caldo, le nuvole così basse
Le aquile riempiono il cielo
Nelle prossime due quartine si sente l'urgenza dei due fuggiaschi che rincorrono il treno, vi salgono a bordo... a proposito è appurato che il Great Northern
 non è il nome di un treno ma quello della linea ferroviaria, comunque il tutto è ben spiegato qui: http://artsites.ucsc.edu/GDead/agdl/jstraw.html.
Dal mare al mare splendente” Hunter riporta questa citazione da "America the Beautiful", parole di Katherine Lee Bates, (1859-1929)...prima pubblicazione proprio il 4 luglio 1895...Hunter è un genio....ci ha dato anche la data precisa in cui avviene il fattaccio???
Jack suggerisce il percorso da fare per sfuggire alla cattura, ed è plausibile possa essere: Santa Fe' in Texas vicino a Galveston sul Golfo del Messico -->Cheyenne, nella Roger Mills County, Oklahoma -->Tucson, Arizona; mentre Shannon propone Tulsa, a est di Cheyenne per sistemare certe cose ancora in sospeso...
Se teniamo per buona questa interpretazione, Dal mare al mare splendente” può suggerire la tappa finale e cioè dall'Atlantico (Santa Fe' – Golfo del Messico) al Pacifico (via Tucson fino in California). Qui il mito è preponderante: ogni fuga alla ricerca di una vita nuova, salvifica, porta all'Ovest, alla California in ultima istanza fino alla sponde del Pacifico....perchè “mare splendente” mi ricorda la luce dorata e l'entrata della Bay Area a San Francisco è chiamata Golden Gate ed in questa città meravigliosa l'aria profuma... e la musica ti inebria....e......
Prendiamo il Detroit Lightning
Fuori Santa Fe
Il Great Northern fuori Cheyenne
Dal mare al mare splendente
Dobbiamo arrivare a Tulsa (con)

Il primo treno su cui possiamo saltare
Devo sistemare una vecchia storia
E' un piccolo punto di orgoglio …
Adesso Jack rimugina sul da farsi, ormai braccato non vede via di fuga …......se non da solo, liberandosi del compagno....
Non c'è posto dove un uomo possa nascondersi, Shannon
Nascondilo
Non c'è un letto dove ci possiamo riposare, man,
(tutto ciò)
Ci obbliga alla fuga
Arriviamo al punto cruciale della storia supportato dal grande lavoro di Garcia: ci trasporta sulla scena lasciandoci senza fiato fino a quando il cantante brutalmente confessa: Jack Straw da Wichita, è lui l'assassino e questo grido alla fine diventa liberatorio e tutto d'un fiato Jack scava la fossa e lo “adagia” perché nonostante tutto Shannon rimane il suo pard, probabilmente proprio la sua morte salva Jack dagli inseguitori.
Jack Straw da Wichita
Scanna il suo amico
Scava per lui una tomba poco profonda
E lo adagia giù
Al mattino riprende la corsa: è rimasto solo e realizza che in ogni caso anche il suo tempo sta per scadere....
...però più sotto Jack dice tra se: Un uomo se n'è andato e un altro sta per andarsene, pensa alla propria sorte e ricorda la fine di Shannon, messa così sembra quasi che sia morto per le ferite, forse per questo motivo era lento nella corsa, ed infatti se lo ripete ancora ricordando: Il mio vecchio amico si muove troppo lentamente.
Forse Jack allora non è un assassino ed è arrivato anche lui alla fine della corsa...
Mezzo miglio da Tucson
Alla luce del mattino
Un uomo se n'è andato e un altro sta per andarsene
Il mio vecchio amico si muove troppo lentamente
Ci possiamo spartire le donne
Ci possiamo spartire il vino.....
Qualche altra notizia:
Nel sito ufficiale dei GD c'è una notizuola relativa ad un paio di quartine che non compaiono nel testo ufficiale, quindi rimane ancora qualcosa da capire, magari cambia un po' la prospettiva delle cose....
Beh ormai lo sanno anche i sassi, la canzone non compare in nessun album di studio, dalle nostra parti la prima versione l'abbiamo ascoltata su EUROPE 72, il mitico triplo......... ci sono anche i fortunati che erano ai concerti del tour europeo :) che l'hanno ascoltata in anteprima...... (CHI SA PARLI!!!!!!!!!)
Qui trovate un sito interessante (fino a ieri non lo conoscevo) dove c'è una classifica in ordine di preferenza delle varie versioni di Jack Straw e di altre songs dei Dead: dite la vostra!
Non ho un'idea ben precisa di quale sia la migliore versione ma ricordo una mattina in auto di qualche anno fa...era forse il 1995, me ne andavo a tutta manetta con una Jack Straw a palla...fantastico....tratta dallo show Dean Smith Center, Chapel Hill, NC del 24 marzo 1993, Weir non proprio precisissimo al canto ma tutto molto coinvolgente e con un grande Garcia!
La sorte poi ci porta allo Spartan Stadium, San Jose State U, CA il 1979-04-22  (versione un po' fiacca) alla prima di Brent Mydland...lo show inizia proprio con Jack Straw, molte volte è usata come opening act a far data dal 14 ottobre 1977 al Hofheinz Pavilion, Houston, TX.
A questo punto ci regaliamo il video del 1972 a Veneta, Oregon tratto[youtube http://www.youtube.com/watch?v=uqUUqnjxwqk?feature=player_detailpage&w=640&h=360]dal film Sunshine Daydream.....e buona visione.
Adesso siamo giunti alla fine, Soldier Field - Chicago, IL, sabato 8 luglio 1995 , brano di apertura;
Jack & Shannon si avviano verso la loro ultima avventura, domani sarà l'ultimo show....
Eravamo abituati a darci da fare per l'argento
Ora c'è di mezzo la nostra vita!
Alla luce del mattino
Il mio vecchio amico si muove troppo lentamente
foto
The Watching Fence Jumpers


 * Apparso già su //bluesjana.wordpress.com/ (26 gennaio 2013)

FURTHUR, OTTOBRE 2012, LOS ANGELES parte2*

Una scusa per raccontarvi di una nostra giornata a Los Angeles :)

Ed eccoci a Los Angeles la mattina del sei ottobre con ancora le sensazioni addosso della serata precedente e la previsione di un'altra “epica” giornata davanti a noi.
Ci fiondiamo subito a mangiare qualcosa di “leggero”
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e via per le strade di LA....
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...e sorpresa, passiamo proprio davanti al The Palladium, vi dice qualcosa?IMG_3263
Come un ebete mi imbambolo davanti alle vetrine che pubblicizzano le varie band che vi hanno suonato,
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mi rendo conto di essere davanti ad un pezzo di storia, la NOSTRA STORIA!
E avanti ancora verso la nostra meta, AMOEBA.
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Un paradiso, ci sarebbe da rimanerci tutta la mattinata... ed è quello che praticamente succede perché il tempo passa veramente veloce.
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Il pomeriggio passa affaccendati in altre faccende ma questa volta riusciamo ad arrivare al Greek Theatre un po' prima per gustarci “la situazione” che solo qui possiamo trovare e ci sentiamo proprio a casa, relax, musica, sorrisi, good vibrations e tanta bella gente :)
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Prenotazione obbligatoria degli istants live e finalmente entriamo nell'arena e si conferma proprio una bella location, la serata è tiepida, i Deadheads ancora più numerosi ed i controlli più severi: ai gates sono irremovibili e devo lasciare il mio zainetto anche se vuoto, fuori.
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 Piano piano l'arena si riempie,
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intanto Phil si aggira sul palco (grande professionista) e finalmente entrano acclamati con una ovazione, qualche minuto e si parte alla grande con Golden Road, come sempre potente e devo dire anche precisa, senza sbavature.
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A seguire Music Never Stopped (come dargli torto?) e Dancing In The Street (non ce lo facciamo di certo ripetere) anche queste molto buone anche se per me non sono il non plus ultra.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=glVvCiuTmdE?feature=player_detailpage&w=640&h=360]

Kadlecik si esprime alla grande a metà di Music, suoni che ci portano indietro a diciassette anni fa e oltre....ed entra molto bene dopo l'assolo, niente da dire i ragazzi ci danno subito dentro. Poi si continua con Let It Ride con Phil al canto, una canzoncina che fa da apripista alle serene melodie di WHEEL con un bel piano di Jeff ed i cori che entrato in modo perfetto; ora sono entrato proprio nella giusta dimensione, qui sono veramente a casa!

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Gy0tHcjJ9d0?feature=player_detailpage&w=640&h=360]

John ci prende per mano ed assieme al basso pulsante di Phil ci accompagna in quel mondo che a 6 mila chilometri, sprofondato nella mia poltrona con lo stereo acceso non mi è permesso essere:
“La ruota gira e non si può rallentare,
Non si può lasciare andare e non si può resistere,
Non si può tornare indietro e non si può stare fermi”
…..ma non è finita perché i nostri ci trasportano giù a Fennario dove un'arena piena di “lupi” danza” ,

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=jqsapFzIFoA?feature=player_detailpage&w=640&h=360] 

tutti danzano al suono di Dire Wolf!!!! Grazie FURTHUR, ci avete regalato delle grandi emozioni.
Fermi tutti, dove credete di essere? Dalle prime note mi cadono le braccia, e che c###o ma questa è Loose Lucy??????!!!???, un bel tonfo!...è quello che penso nei pochissimi secondi dell'attacco della canzone ed invece.....

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=SY74dkKUjDg?feature=player_detailpage&w=640&h=360]

la migliore versione che abbia mai potuto ascoltare, Bobby è in formissima con una voce potente e tutti girano a palla senza sbavature, John ci regala piccoli cammeo e Jeff è sempre grande alle tastiere mentre il basso e la batteria tengono un grande ritmo ed i cori riempiono l'aria assieme al pubblico che risponde per le rime.
Siamo alla fine del primo set che termina con Touch Of Grey con la chitarra di Bobby un po' monotona...forse è solo una mia impressione.....
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Le luci si accendono, sono un po' strinito, Wheel, Dire, Loose Lucy mi hanno lasciato secco ed anche mia moglie oltre ai grandi sorrisi quando ha attacato Wheel è proprio soddisfatta, adora Touch..... Grande lavoro vocale in questo primo set, a memoria mi sembrano ancora migliorati rispetto agli shows dell'anno scorso a Monterey.
Break, la band ritornerà dopo quasi un'ora! Un intervalllo lunghissimo......
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Non abbiamo capito il motivo, forse dietro le quinte c'era una festa ;) - sul palco nessun movimento quindi problemi tecnici zero.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=3zGdnNJL24g?feature=player_detailpage&w=640&h=360]

Bobby “gently starts” con Lost Sailor assieme al piano di Jeff ed a piccoli tocchi della elettrica di John che ci riportano alla dolcezza della chitarra di Jerry quando con pochi tocchi ci trasportava negli spazi siderali del suo mondo....
Bobby canta molto bene e tutto gira nel modo migliore, la sto ascoltando adesso ed il soundoard mi permette di cogliere ogni sfumatura che dal vivo talvolta non si percepisce...alcuni momenti di assoluta serenità possono trasportare sulle verdi colline della Baia...poi il ritmo diventa pian piano incalzante e le onde del Pacifico si riversano una sull'altra sulla spiaggia dorata....Kadlecik con le sue scale e quel suono cosi “puro” mi mette ora i brividi sulla schiena ...e poi virano nel rock di Saint Of Circumstance e continuo a rimanere stupito di Weir: non sempre la sua voce è all'altezza della situazione ma questa sera è in forma...il nostro vecchietto... :)
“Puoi ascoltare il richiamo silenzioso,
è un certo tipo di suono,
Come la pioggia che sta cadendo”
“proprio una tigre in trance,
E la pioggia viene giù, beh, non si sa mai, proprio non lo so.
Ascolta, non so cosa farò, ma di sicuro lo farò...”

Piccola considerazione: @@@@ mica male Barlow :) ....su wikipedia è così descritto: 
è un poeta, saggista e attivista statunitense ed ex autore dei testi delle canzoni dei Grateful Dead. È anche noto per essere un difensore delle libertà digitali ed è stato uno dei membri fondatori della Electronic Frontier Foundation@@@@ fine piccola considerazione!

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=MJrrLJkEkx4?feature=player_detailpage&w=640&h=360]

…..ci troviamo poi a seguire il canto di Phil in Unbroken Chain, e questa volta non mi dispiace affatto, misurato senza sbavature troppo evidenti e avanti per circa venti minuti in una ottima versione con subito un grande lavoro molto jazzato di Jeff Chimenti, batteria e basso che galoppano e danno un ritmo costante mentre il piano di Jeff danza, volteggia e rende tutto effervescente...poi John, che questa sera è veramente in forma, si libra nelle spazio sopra il palco con le note pure di chi oltre alla tecnica ci può mettere anche l'amore smisurato per questa “Musica”, questa “Nostra Storia”. Nonostante la canzone sia dilatata non ho la sensazione di “leziosità” di chi riproduce musica d'altri pensando più a costruirla come l'originale invece di metterci un pizzico della propria anima...qui inoltre stiamo parlando di grandi professionisti che barattano sei corde e un po' di elettricità con i suoni universali insiti nel nostro profondo...al minuto 13 o 14 John ci dimostra che se è vero che Jerry è irrimediabilmente evaporato come una leggera bolla dorata e trasparente e luccicante, NULLA E' PERDUTO e ce lo racconta negli ultimi minuti di questa fantastica versione...questa vale veramente il prezzo del biglietto...e tanto per gradire continuano spavaldi con Uncle John's Band, leggera giocosa, tutti in cerchio sulla spiaggia con il suono delle chitarre che si fonde con le onde dell'oceano......e dire che ho bevuto a malapena una birra ;)
A risentire ora il concerto “sento” come se indicassero un percorso da seguire, dopo gli ultimi minuti “psichedelici” di Unbroken Chain ci riportano con i piedi per terra a contatto con la sabbia, l'erba, un percorso da condividere con gli altri attorno ad un fuoco in riva al mare....paura di volare troppo alti???? ed allora...tutti a terra!!!!
….cambio jazzato e siamo in Other One senza quella potenza degli albori ma si sa che i decenni passano, il fuoco sacro della gioventù strinita da tante pozioni misteriose è finita....però...però...i ragazzi sanno il fatto loro e mi sorprendo sempre...non può essere solo grande maestria e tecnica sopraffina!
Naturalmente quasi alla fine della song Bobby sbaglia le parole....beh, mica poteva essere tutto perfetto ;)
Questa comunque è la sua serata, si continua quindi con Let It Grow con il suo incedere mexicano che qui a LA è di casa e si rivela la solita bella canzone con John che ci lavora molto bene sopra.
Sto pensando proprio ora: se i nostri vecchietti resistono ancora un po' di anni questa diventa una grande band ancora più grande di quello che possiamo immaginare...si sono levati di dosso quell'ingessatura che talvolta si percepiva in altre occasioni, sono molto fluidi e naturali, tutto scorre senza grandi vuoti d'aria.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=o9lyzwXtCIE?feature=player_detailpage&w=640&h=360]

Il passaggio a Comes A Time è senza soluzione di continuità e John, Sunshine intonano:
“Arriva il momento
quando il cieco prende la tua mano
(e)dice: non vedi?
Devi farci qualcosa
su (con) i sogni in cui ancora credi” (questa mi sembra una traduzione credibile)
….abbiamo ancora sogni in cui credere????
Beh quello in cui sono sprofondato adesso.....è più reale della realtà ma quando sarò a casa nelle fredde giornate invernali a ricordare questi momenti mi sembreranno proprio un sogno... Just a dream....
ed ora.....anche solo a scrivere di quei momenti, beh ne sto facendo qualcosa dei mie sogni no?!!!!!
Kadlecik canta veramente bene supportato egregiamente da Sunshine, attacca l'assolo misurato, concreto e per niente pretenzioso e riprende con il canto e …..che gioia essere qui e poter far parte di questo momento che sarà indelebile nei nostri ricordi di questo “viaggio americano” , what a (not) long strange trip has been :)

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=tZBl4xPaaXI?feature=player_detailpage&w=640&h=360]

Ci si avvia verso la fine dello show con il trittico Help>Slipknot>Franklin's che quasi come un enorme arca ci trasporta alla fine di questa avventura sani e salvi e rassicurati da fatto che ora “there is nothing like a FURTHUR show” e ci invitano ad asciugarci le lacrime della quotidianità perché noi tutti qui questa sera sappiamo bene che “without love in a dream it will never come true”.
Franklin's Tower me lo conservo come augurio della band proprio al nostro viaggio che da domani e per circa 4.500 Km ci consegnerà alla natura americana perché il vento ci soffi a casa come fa con i semi dei fiori selvatici portandoli nella sabbia e nel vento. Dopo il Donor Rap di routine attaccano con Box Of Rain del grande Phil ed è già tutto finito.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=hokEn9aFvy8?feature=player_detailpage&w=640&h=360]

Qualche foto e riprese con l'IPhone e ritroviamo gli amici della sera prima, poi lasciamo l'anfiteatro con la promessa di rimanere in contatto e di ritrovarci, forse in Italia, il prossimo anno. IMG_1463
Domani ultimo show della stagione a Santa Barbara ma noi non ci saremo perché ci sposteremo verso est mentre il nostro Mark potrà godersi invece anche quello show...
ad onore di cronaca sarà presente anche a San Francisco la sera del 29 dicembre...beati loro....


* Apparso già su //bluesjana.wordpress.com/ (16 febbraio 2013)

FURTHUR, OTTOBRE 2012, LOS ANGELES parte1*


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Un saluto a tutti, ecco il resoconto delle prima serata al GREEK THEATER  di Los Angeles.
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Arriviamo il giorno stesso del concerto, noleggio l’auto, sbagliamo un’uscita dell’Harbor Fwy e ci perdiamo nel traffico….poi finalmente al motel strategicamente vicino al luogo magico dove fra pochissimo i FURHTUR si esibiranno.
Piccolo tragitto in autobus, scendiamo assieme ad una DEADHEAD che sgancia la sua bici dal rostro posto davanti al bus, un paio di sorrisi e “se mi spettate che saluto un amico, arriviamo allo show assieme..” dopo un paio di minuti ritorna (da un negozietto – quello dell’amico) e così ci incamminiamo verso il Greek Theater su per il boulevard
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attraversando un bellissimo quartiere con case da milioni di dollari (invaso oggi da un’orda di Deadheads dai sorrisi illuminati).
Misha ci racconta che ha passato le ultime tre notti sulla spiaggia a Venice Beach ed ora resta qui un paio di giorni, naturalmente non ha i biglietti per gli shows ma poco importa, quello che cerca è il feeling che trovi solo ad un concerto dei Grateful Dead…ops, pardon, volevo dire Furthur :)  Probabilmente domenica raggiungerà Santa Barbara per l’ultimo concerto della stagione prima delle date a San Francisco di fine anno.
Non ha nulla tranne la sua bici, qualche spicciolo, e la sua borsa di tela colorata ma dice che sta vivendo HIGH TIMES…come non crederle???!
Arriviamo e ci lasciamo con un abbraccio, il concerto è già cominciato, siamo all’inizio di Brown Eyed-Women; recuperiamo i biglietti, acquistiamo le magliette, prenoto i cds del concerto e su per gli spalti di questo meraviglioso Theater assieme a circa 5000 meravigliosi DeadHeads saltellanti e felici, estasiati;
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qualcuno persino concentrato sulla musica mentre io sono ubriaco più della situazione che del concerto…..tanto mi basta questo (come si diceva in altre occasioni, possono fare quello che vogliono…noi siamo alla ricerca di altro, qualcosa di più alto, …furthur, oltre…..).
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Bella Brown, niente male Money For Gasoline e Any Roads. Arriva Peggy-O cantata da Phill e sono catapultato nel 1978, a quel tempo era molto ricorrente.
A questo punto arriviamo alla fine del primo set con tre canzoni e con l’intervento di due ospiti.
Bobby introduce Jonathan Wilson che parte con un’ottima Mission In The Rain sostenuta dalla band in modo perfetto e dai cori che chiudono il cerchio di questa magica song, fra le mie preferite, saggiamente questa volta posizionata quasi alla fine del primo set.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=jlVEPHx7nq0

 Arriva sul palco Lukas Nelson, figlio del grande Willie dal quale prende sicuramente la verve, le voce, la bravura, ed intona I Shall Be Release.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=wIqM0NE2dOI

E questa me la godo tutta, Lukas con la sua voce incattivita ed energizzanrte, sostenuto dal grande lavoro alle tastiere del nostro Jeff Chimenti e con tutta la band che si diverte e ci da sotto per portarci alla fine del set con Althea, cantata sempre da Lukas, una meraviglia!!!! E’ l’highlight del primo set da risentire sempre quando le nebbie della Val Padana ti circondano e sogniamo le terre californiane, la Bay Area etc…
Intervallo, come un formicaio impazzito tutti si muovono, rivedono amici, si riconoscono, si abbracciano ed anche noi facciamo la conoscenza di una coppia di ragazzi che si complimentano con noi per il lungo viaggio fatto per veder i Furthur.
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Mark è italoamericano e quindi iniziamo a parlare delle nostre terre, dei suoi parenti e mi promette che quando verranno in ITALY ci troveremo.
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Riflessione: ma….come vanno i nostri ragazzi??? Credo che questa band sia veramente all’apice, è maturata molto, a parte Phill e Jeff di cui per me è inutile parlarne :) , grandissimi, mi sembra ci sia sempre più affiatamento e anche la chitarra è ben viva e al centro della scena, una goduria sentirli e vederli…la batteria pompa e fa il suo dovere ed anche di più!!!  mentre i cori aiutano ad inspessire il corpo della songs senza mai sbordare oltre.
La band ritorna e si inizia alla grande con China-Rider

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=EGhFVARKNt8

seguita da Cassidy, ben cantata da Bobby con una grande e dolce chitarra di John Kadlecik…ottima versione
QUALCUNO dall’alto sorride lo so!!!
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Attaccano Passanger, bella corposa, Phill ed i coristi perfetti, canzone sottovalutata che a me piace molto, un bel rock che scalda gli animi.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=9ylBBUHUqIM

poi sfuma in una The Mountain Song che mi sembra un po’ pretenziosa e forse un poco inconcludente…ma arrivano Scarlet

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=G2wwRjNCgWc

e Fire

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=TB0fQFLBnSk

a scaldare gli animi
e come se non bastasse si passa a Standing On The Moon con Bobby che inizia le danze, John che la addolcisce con un suono che ricorda il nostro Jerry e Bobby che intona le prime parole……ci portano su, su dove le parole però non possono essere udite e dove solo i sogni diventano realtà…
“I would rather be with YOU
Somewhere in san francisco
Standing on the moon
With nothing left to do
A lovely view of heaven
But Id rather be with you – be with YOU”
….e finisce così infuocata con questo canto disperato però pieno di speranza…..ma…..questa sera non c’è posto per la tristezza ed allora ci catapultano per le strade di Castro e Mission e per l’ennesima volta mi becco Shakedown Street che danzante ci conduce verso il gran finale con Gloria

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Fb9p7pkc7nY

ben interpretata da Bobby che mi sembra molto in forma, tutta la band è molto carica come pure Jonathan Wilson e Lukas Nelson. Brevissima pausa, Donor Rap e l’encore chiude la serata…
partono che sembra proprio Cosmic Charlie ma virano subito in Revolution…ma va bene lo stesso…
“Don’t you know it’s going to be alright, alright, alright
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Non vorremmo più uscire dall’anfiteatro per cercare di tenere ancora fermo questo stato d’animo, questa aura di fratellanza, di buone vibrazioni ma dobbiamo proprio andare, ammiccamenti, abbracci con i nostri nuovi amici e con la promessa che ci rivedremo domani sera…
ok, sure cause it’s going to be alright, alright, alright :) 

 * Apparso già su //bluesjana.wordpress.com/ (12 dicembre 2012)

Furthur in Los Angeles, October 2012 anteprima*

Ciao a tutti, esattamente un mese fa mi stavo preparando per il primo spettacolo dei Furthur a L.A. al Greek Theater.
Sono arrivato alle 19.20 circa, perdendomi le prime due songs....per adesso vi posto solo qualche foto perchè non sono ancora pronto per un resoconto dettagliato delle due serate.
Comunque l'atmosfera rimane sempre surreale e , per me, quasi "fiabesca" :)
Bisognerebbe esserci anche solo per tutto il contorno che ruota prima, durante e dopo lo show!!!

Il primo set finisce con Althea cantata dal figlio di Willie Nelson, il secondo parte con China/Rider ed è una continua cavalcata fino alla fine.
Bella gente sugli spalti:

......Thomas, questa è la tua :)     ......quella luce non è un faro, è il mio terzo occhio "illuminato" dalle buone vibrazioni :) :)

Piccoli DeadHeads crescono......e vi posso assicurare che sono rimaste sempre molto attente tutto il concerto, incredibile!!!!

...senza cappello assomigliava molto al nostro Old Jerry!

Sabato pomeriggio, searching for a Miracle :)

Ci incamminiamo verso gli spalti.

.....altro aggiornamento nei prossimi giorni ;)
Salutoni a tutti.

* Apparso già su //bluesjana.wordpress.com/ (06 novembre 2012)