Eccomi qui e come promesso vi posto qualcosa relativo alla tappa a Philly nell’inverno del 2002 per vedere i due shows dei TOO.
Riporto per intero quello che avevo scritto al tempo, si tratta delle impressione del mio primo tour negli States…una grande esperienza.
Per dovere di cronaca: oltre a quello che vi riporto sotto devo raccontarvi che il mattino dopo il primo concerto siamo andati tutti al Carlton Hotel dove erano alloggiati i The Other Ones perchè Ivan che allora contribuiva anche al Buscadero, aveva in programma un’intervista con Mickey Hart ( che fece ma che per quanto ne so non venne mai pubblicata, e non so neanche perchè…). Quindi ci trovammo nella grande hall dell’hotel con Hart che parlava con Ivan mentre faceva colazione, io che intravvedo Hunter con Barraco, li chiamo, mi complimento della serata precedente e ci facciamo una foto assieme…..ero completamente stravolto….poi voglio fare una foto anche a Hart e lui non vuole, però dice di farle al concerto in programma la sera….gli spieghiamo che non possiamo portare nulla con noi al concerto, neppure la macchina fotografica, allora ci dice che ci farà avere i pass sia come fotografo accreditato ( a me) e i pass vip per tutti noi per accedere al back stage … roba da fare accapponare la pelle…..
Riporto per intero quello che avevo scritto al tempo, si tratta delle impressione del mio primo tour negli States…una grande esperienza.
Per dovere di cronaca: oltre a quello che vi riporto sotto devo raccontarvi che il mattino dopo il primo concerto siamo andati tutti al Carlton Hotel dove erano alloggiati i The Other Ones perchè Ivan che allora contribuiva anche al Buscadero, aveva in programma un’intervista con Mickey Hart ( che fece ma che per quanto ne so non venne mai pubblicata, e non so neanche perchè…). Quindi ci trovammo nella grande hall dell’hotel con Hart che parlava con Ivan mentre faceva colazione, io che intravvedo Hunter con Barraco, li chiamo, mi complimento della serata precedente e ci facciamo una foto assieme…..ero completamente stravolto….poi voglio fare una foto anche a Hart e lui non vuole, però dice di farle al concerto in programma la sera….gli spieghiamo che non possiamo portare nulla con noi al concerto, neppure la macchina fotografica, allora ci dice che ci farà avere i pass sia come fotografo accreditato ( a me) e i pass vip per tutti noi per accedere al back stage … roba da fare accapponare la pelle…..
Ok ora vi riporto ciò che ho scritto appena ritornato da Philly:
Dopo due mesi di
scongiuri perché tutto potesse filare liscio (negli ultimi tre anni
tutte le volte che mi sono preso qualche giorno di ferie, mi sono
ammalato od ho subito qualche piccolo infortunio), mi ritrovo qui a
Bologna all’aeroporto, ho appena conosciuto i miei compagni di viaggio,
Ivan, Lino e Miki, l’aria che tira e’ gia di quelle giuste!
Mi sento molto
tranquillo, d’altronde la professionalità di Ivan, come avrò modo di
constatare durante tutto il nostro tour, non può essere messa in
discussione.
Che dire, questo e’
il mio primo volo, e’ la prima volta che vado negli USA, e’ la prima
volta che partecipo ad un concerto dei TOO…più di così…..
Per gli altri miei
compagni può essere routine, per me tutto ciò ha quasi del miracoloso,
sarà una di quelle esperienze che rimarranno nella memoria per molto
tempo.
Tutte queste
riflessioni, con altre che non sto qui a riferire per non tediare quei
pochi che avranno la pazienza di leggermi, mi accompagnano nel
trasferimento da Bologna a Parigi.
Quindi si riparte
ed inizia il tragitto più lungo fino a Philadelphia. Molto bella la
visuale che si ha da 10.000 metri d’altezza quando sorvoliamo la punta
meridionale della Groenlandia.
Poi finalmente dopo
un’altra manciata di ore trascorse tranquillamente discutendo anche di
musica….la nostra musica…..atterriamo, inizia l’avventura americana, il
tempo è nuvoloso, ma dentro di noi rispende un fulgido sole!
Prendiamo i taxi e ci facciamo portare all’albergo, prima però passiamo proprio davanti allo Spectrum
che ci ospiterà nelle prossime due serate, Mi sento veramente bene,
rilassato, speranzoso che sarà una esperienza fantastica assieme a degli
amici straordinari. A onore di cronaca, manca all’appello ancora
Antoine che vive a Nizza, arriverà domani. Inoltre non è della partita
Beppe per problemi di salute.
Dopo aver sbrigato
le operazioni di routine alla reception –Ivan naturalmente, perché è lui
il nostro tour operator privato;-) — ed esserci riposati un pò nelle
nostre camere molto accoglienti, ci riversiamo in strada ed affronto per
la prima volta il traffico, la gente, i visi e le vibrazioni di
Philadelphia. Sono quasi estasiato vedendo tutta questa gente, la metà è
di colore; il traffico sia di auto che di persone sui marciapiedi è
notevole, ma tutto molto ordinato e scorrevole, molto diverso da quello
che mi immaginavo. Certo questa non è NY mi dicono i miei compagni di
viaggio. Philly, come viene chiamata qui, è assolutamente a misura
d’uomo, soprattutto la parte vecchia, quella storica dove c’è ancora una
strada con case che risalgono alla metà del 1700.
La serata la passiamo assieme ai Revisor, un band di Philadelphia, all’Abilene, uno dei tantissimi locali dove si mangia e si può ascoltare buona musica. Questi ragazzi sono gentili, squisiti, alcuni di loro li vedremo anche al concerto dei TOO. Si parla pure di un tour in Europa nel 2003, speriamo.
La serata la passiamo assieme ai Revisor, un band di Philadelphia, all’Abilene, uno dei tantissimi locali dove si mangia e si può ascoltare buona musica. Questi ragazzi sono gentili, squisiti, alcuni di loro li vedremo anche al concerto dei TOO. Si parla pure di un tour in Europa nel 2003, speriamo.
Dopo una piacevole
serata eccomi finalmente in branda, un’occhiata all’orologio, quattro
conti….caz..pita, sono quasi 26 ore che non dormo su un letto…..ecco
perché sono così stanco.
New morning in
Philly, ci abbuffiamo alla grande, poi tour in città alla ricerca di
negozi di dischi: il Miki ne farà una bella scorta…..
Fra i posti
interessanti che visitiamo ce n’è uno che mi ha molto intrigato, non ne
conosco il nome, in pratica si tratta di un grandissimo mercato al
coperto, pieno zeppo di pittoreschi stands che trattano qualsiasi tipo
di merce, soprattutto alimentare. Naturalmente c’è la presenza
immancabile dei prodotti italiani. Ho avuto modo di constatare che siamo
molto considerati in questa città, è vero anche il fatto che qui vivono
molti figli e nipoti di italiani, ne abbiamo conosciuti diversi.
Mentre ci facciamo
largo tra la folla sento una dolce musica bluegrass, drizzo le orecchie e
mi dirigo verso questo combo acustico e mi sembra di intravedere
Jerry…..ho le allucinazioni….ah, no! è il bassista…….me ne sto lì per un
po’, scambio un paio di frasi con un anziano appassionato di blues
& country di colore che continua a battere il piede al ritmo veloce
della band. Non sono abituato a queste situazioni, non sono un
giramondo, certe cose fanno parte solo dei miei sogni, però adesso è
tutto vero, straordinario! Non riusciamo a levarci il sorriso dalla
faccia.
Ritorniamo in
strada e assistiamo ad un corteo di pacifisti che manifestano contro la
guerra, una parata che ha richiamato famiglie intere, molto tranquilla,
seguita da uno spiegamento di forze di polizia sproporzionato, le solite
americanate……….
Cercando dei negozi
dove si possano comprare dischi, anche usati, libri etc.., scopriamo
degli angoli pittoreschi di Philly molto belli, poi ci imbattiamo in un
bellissimo bus che si chiama “Peacemaker” che richiama
subito la nostra attenzione: ha a che fare con i DeadHead che hanno
invaso la città per il concerto dei TOO? Il proprietario ci fa salire a
bordo, è uno spettacolo, rivestimenti rustici in legno, cuoio, la moglie
e la figlia sembrano vestite come mormoni. Il padrone di casa ci spiega
che seguono il tour dei TOO, che hanno partecipato a tantissimi
concerti dei Grateful Dead, ma che realmente ne hanno visto uno solo K
In realtà sono sempre presenti fuori dai raduni per aiutare chi ne ha
bisogno, chi si e’ fatto troppo e sta male: We know the Way, we’ll bring
you home”. Distribuiscono un giornalino, e mi rendo conto che fanno
parte di una comunità ben più grande, sono al servizio della gente; li
troveremo anche nel parcheggio dello Spectrum le serate dei concerti,
sentinelle e aiuto per chi ne avrà bisogno. Per chi è interessato a
questa realtà questo è l’indirizzo on line: http://www.twelvetribes.com.
Passato
il pomeriggio per i negozi di dischi di Philadelphia, arriva finalmente
il momento per me più emozionante: ci ritroviamo allo Spectrum Center e
ci incamminiamo verso il First Union Spectrum, c’è molta gente di tutti
i tipi…le code alle entrate durano pochissimo, Ivan nel frattempo ha
fatto amicizia con Tom “T.Blues”, che è poi il tipo che ci fornirà le
registrazioni di tutti e due gli shows. I controlli sono severi e quando
e’ il mio turno si incazzano da morire e mi respingono perché ho con me
lo zaino (vuoto) che mi sarebbe servito per riporre la giacca a vento e
altro una volta all’interno dell’arena. Non c’è verso di passare e
quindi ci troviamo in difficoltà perché non sappiamo dove mettere gli
zaini, le macchine fotografiche etc….ci si mette di mezzo anche Tom
spiegando che siamo italiani e nulla sapevamo di queste restrizioni dopo
l’ undici settembre, ma non serve a niente, la security è irremovibile:
no bags!!!!!!!!
A questo punto Tom
si offre di aiutarci e ritorniamo al parcheggio, gli diamo in consegna
tutta la nostra roba che rimane nel suo van, ritorneremo a fine concerto
a riprenderla. Per la cronaca, Tom ha partecipato a circa 300 concerti
dei Grateful Dead…..che dire?
Nell’arena
tutto è stupendo, la gente, il feeling, persino la security: una di
queste ragazze la vedo sbadigliare e l’abbraccio e gli dico di non
dormire che questa sera ci sono i TOO, mi guarda un po’ sorpresa poi
ride…forse pensa: questo e’ già fatto a quest’ora……
Purtroppo non ho
documentazione fotografica della serata ma restano vivide le sensazioni
che ancora mi prendono quando ascolto i cd dello show. La cosa
straordinaria è senz’altro l’inizio del concerto: certo non mi aspettavo
One More Saturday Night, ….grandioso, poi segue Cumberland Blues con
una forza tremenda e tutti che ballano sfrenati…io compreso, chi
l’avrebbe mai detto???? Inutile fare la recensione delle canzoni, a
questo ha già pensato Ivan, basta leggere l’articolo, molto
professionale, pubblicato sul Buscadero del mese di gennaio 2003.
Quello
che si deve raccontare è la forza di questo gruppo che in questo show
finalmente sta dando il meglio di se che a detta di molti (anche della
crew) è uno dei migliori dell’intero tour.
Bisognava esserci,
le registrazioni dello show non rendono merito completamente di quello a
cui abbiamo partecipato quella sera allo Spectrum: il primo set e’
terminato con Dancin’ In The Streets preceduto da Here Comes
Sunshine…….non male vero???? A proposito: Susan Tedeschi, mi è piaciuta
molto anche se Ivan è stato un po’ critico, certo non e’ facile salire
sul palco dei TOO ed essere al loro stesso livello, comunque ha dato un
tocco di blues in più al gruppo, le parti vocali sono migliorate….Phil
fa quello che può, ma sappiamo che può veramente poco…….
Fra il primo ed il
secondo set rimango impressionato dalla grinta di Robert Hunter che ci
intrattiene per una mezz’ora accompagnato solo dalla sua chitarra, il
feeling e’ diverso ma piacevole lo stesso, un po’ di musica acustica
come antipasto del secondo travolgente set dei TOO non fa proprio male.
The
Other Ones ritornano sul palco e partono con Shakedown Street, non è
certo la mia canzone preferita, anzi!!, però devo dire che mi ha fatto
ballare lo stesso ed adesso la interpreto in modo diverso: dal vivo ha
un suo motivo di esistere, è potente, ti fa muovere, ti amalgama agli
altri…..caspita sto parlando bene Shakedown Street !!!!!!!! questo
concerto mi ha proprio cambiato la vita……segue poi Lazy Lightning e qui
mi fermo, ha gia’ detto tutto Ivan. Segue Drums con Phil che si unisce
ai due batteristi, di questo momento si trovano on line anche le foto.
Il concerto
continua con St. Stephen > The Eleven Jam > Terrapin Station >
Sugaree cantata da Susan che non è proprio Jerry, però vi sfido a
trovare qualcuno che lo possa sostituire, quindi mi accontento e mi
riprometto di non fare più paragoni con Garcia ed i Grateful Dead
altrimenti mi rovino ogni concerto e l’amarezza mi assale. L’encore è
Goin’ Down The Road Feelin’ Bad > We Bed You Goodnight…….come ai
vecchi tempi quando Garcia con la sua aria sorniona ci dava la buona
notte dopo ore di buona musica. Uno show strepitoso, almeno per me!,
senza momenti di fiacca, forse solo Down The Road cantata da Mickey Hart
risulta un po’ sotto tono, però era in coda a One More Saturday
Night> Cumberland Blues che come ho già detto è stato un inizio
grandioso..non poteva certo reggere il confronto in fatto di feeling.
Dopo aver partecipato a tutti e due i concerti allo Spectrum, devo dire
che per me questo è stato, nella sua interezza, una cosa meravigliosa,
lo show al quale mi auguro tutti possano prima o poi partecipare.
Superiore, forse, e’ stato il secondo set della serata successiva ma non
tutto lo show, ne parlerò poi…….
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